Cervello vs Buddha: chi smaschera davvero l’inganno dell’Io

Cervello vs Buddha: chi smaschera davvero l’inganno dell’Io

Scritto da Matteo Ricci il · 6 mins read Foto: Mart Production

L’Io come scherzo evolutivo

C’è un momento, di solito in fila al supermercato, in cui ti chiedi chi stia decidendo davvero se prendere i biscotti integrali o quelli con le gocce di cioccolato. Il cervello? L’abitudine? L’Io? Nessuno di loro comanda.

Il cervello fa teatro d’improvvisazione: inventa un protagonista solo per tenere insieme la trama. Il Buddha lo aveva intuito, la neuropsicologia l’ha messo su grafico. L’Io è un’ipotesi comoda, non una verità.

Ma saperlo non basta. Serve un modo per non farsi fregare dal copione. È qui che entra il Metodo I.R.O.N.I.A., una piccola meccanica di sopravvivenza mentale per restare lucidi dentro al frullatore dei pensieri.

Quando la scienza incontra la meditazione (e litigano)

Le neuroscienze infilano elettrodi nella testa. Il Buddhismo osserva il respiro. Entrambi dicono la stessa cosa: i pensieri arrivano, fanno rumore e se ne vanno. Nessuno li comanda.

Il problema è che noi li trattiamo come leggi. Ogni devi, non vali, avresti dovuto diventa un ordine ministeriale.

Fase I.R.O.N.I.A.: Osserva. Guarda il pensiero come un doppiaggio sbagliato di un film: la bocca va da una parte, le parole dall’altra. Non serve credergli. Nel momento in cui lo vedi recitare, smette di dirigere.

L’Io che si inventa per sopravvivere

Il cervello è un addetto stampa. Scrive comunicati per giustificare decisioni già prese dal corpo. Tu credi di scegliere, in realtà stai solo firmando a posteriori.

Fase I.R.O.N.I.A.: Nomina. Chiamalo “ufficio stampa interiore”. Quando senti la voce “sono io che controllo”, sorridi. Hai appena incontrato il portavoce, non il presidente.

Ridere dell’Io (senza distruggerlo)

Molti tentano di liberarsi dell’Io costruendone un altro, più spirituale e più fastidioso. Da “io stressato” a “io illuminato che giudica gli stressati”. Stesso personaggio, solo con i sandali.

L’ironia rompe la catena. Fase I.R.O.N.I.A.: Interrompi. Appena ti accorgi che stai cercando la pace interiore, sospira e cambia postura. La pace non si cattura. Si nota, come un gatto che passa. L’Io non muore: semplicemente smette di fare rumore.

Filosofia pratica, non mistica

Essere ironici non è prendere tutto alla leggera. È riconoscere che la verità non si afferra: si intravede, si lascia scappare, si annota più tardi su un post-it.

Il Metodo I.R.O.N.I.A. è questo: una guida di manutenzione per la mente. Niente mantra, niente aure. Solo un modo per non credere troppo ai propri pensieri.

Collegamenti pratici

FAQ

Il Buddhismo e le neuroscienze dicono davvero la stessa cosa?
Entrambi mettono in dubbio la solidità dell’Io, ma per strade diverse: la meditazione lo osserva svanire, la scienza lo riduce a un processo neuronale. L’ironia serve a non trasformare questa scoperta in un nuovo dogma.
Come si collega il Metodo I.R.O.N.I.A. a tutto questo?
È la traduzione quotidiana di un’intuizione millenaria: Osserva, Nomina, Interrompi. Vedi il pensiero, riconoscilo, spezza il loop. È filosofia applicata al traffico mentale.
🧭

Disclaimer – Metodo I.R.O.N.I.A.

Il Metodo I.R.O.N.I.A. è una pratica di benessere mentale basata su esperienze personali. Non sostituisce il parere di un medico o psicoterapeuta.

⚕️ Per condizioni di ansia grave, depressione o disturbi clinici, rivolgiti a un professionista qualificato.