Federico Faggin e le piante coscienti: la teoria Nousym spiegata semplice
Chi è Faggin e cosa sta dicendo ora
Dal microprocessore alla coscienza: Federico Faggin, fisico e inventore italiano, dopo aver rivoluzionato l’elettronica con il primo chip e il touch screen, sta ora cercando di rivoluzionare la fisica.
La sua nuova teoria, Nousym, sostiene che la coscienza precede la materia. L’universo – sostiene – non è un insieme di oggetti separati, ma un campo unico e consapevole che “vuole conoscersi”.
Secondo Faggin, ciò che chiamiamo “realtà” è solo la forma con cui questo campo si comunica: una scrittura cosmica di se stesso.
Coscienza, campo e libero arbitrio: la teoria spiegata semplice
Per lo scientismo classico, tutto ciò che esiste è fatto di parti misurabili nello spazio e nel tempo.
Faggin ribalta questa logica: le particelle non sono cose, ma stati di un campo quantistico. E questo campo – dice – è cosciente.
Nel suo modello, il libero arbitrio non è un effetto collaterale del cervello, ma una proprietà intrinseca del campo stesso. Ogni essere vivente sarebbe un frammento di questa interiorità indivisibile, che chiama “Uno”.
Un computer, invece, può solo copiare dati informazionali: non può mai riprodurre lo “stato interiore” di un campo. Per questo, conclude, l’AI non potrà mai essere cosciente.
L’AI non sarà mai cosciente? E le piante sì?
Qui Faggin si spinge oltre. Se la coscienza è un fenomeno quantistico, allora anche una pianta – pur senza cervello – può avere esperienza di sé.
Sta lavorando a un esperimento per verificarlo: misurare biofotoni emessi da una pianta quando riceve “amore”.
L’ipotesi è che esistano correlazioni quantistiche non classiche tra chi offre attenzione e la pianta stessa.
È ancora presto per parlare di prove, ma il solo fatto che un fisico di fama mondiale tratti la coscienza vegetale come un oggetto di indagine riapre il dibattito: dove finisce la scienza e inizia il senso?
Dove finisce la scienza e inizia il senso
Qui entra in gioco il Metodo I.R.O.N.I.A., la lente pratica per restare lucidi di fronte alle grandi affermazioni.
Identifica cosa ti colpisce.
Ridimensiona distinguendo dati da ipotesi.
Osserva la reazione emotiva (entusiasmo, scetticismo, fastidio).
Nomina i bias in gioco – autorità, conferma, spiritualità selettiva.
Interrompi la corsa a credere o negare.
Agisci con curiosità: leggi, rifletti, non idolatrare.
Faggin non va venerato né ridicolizzato. Le sue idee invitano a una cosa più interessante: usare la coscienza per studiare la coscienza.
E allora?
Prova un esercizio semplice:
leggi una notizia che ti provoca stupore o scetticismo,
fai tre respiri, e nota dove lo senti nel corpo.
Il pensiero torna nel reale.
E forse è lì – più che nei biofotoni – che la coscienza ti parla.