Federico Faggin, QIP e Séità: La Teoria della Coscienza che Sfida il Mainstream
Se pensate che la coscienza sia quel simpatico effetto collaterale che il vostro cervello produce mentre cercate le chiavi dell’auto, Federico Faggin – l’ingegnere che guidò il design del primo microprocessore commerciale (Intel 4004) e ne è co-inventore – ha una notizia per voi: state sottovalutando il problema. La sua idea, radicale? La coscienza non emerge dalla materia. È esattamente il contrario: è lei il mattone fondamentale dell’universo. Pronti a farvi venire il mal di testa?
In breve: Il fisico-ingegnere Federico Faggin propone che la coscienza sia fondamentale e preesistente alla materia. I campi quantistici stessi sarebbero portatori di esperienza (qualia) e libero arbitrio (teoria del QIP, Quantum Information Panpsychism). Introduce il concetto di séità (identità cosciente individuale). Idea potente ma non dominante: mancano ancora test empirici decisivi e restano aperte questioni come il “problema della combinazione”. Libri: Irriducibile (Mondadori, 2022), Oltre l’invisibile (Mondadori, 2024).
Chi è Faggin (e Perché Dargli Ascolto)
Prima di tuffarci nella coscienza universale, un appunto storico per non fare arrabbiare gli accademici: Federico Faggin non ha “inventato” il microprocessore in solitaria. Ha guidato il design e la realizzazione del primo microprocessore commerciale, l’Intel 4004, nel 1971, ed è riconosciuto come co-inventore insieme a Ted Hoff, Stan Mazor e Masatoshi Shima. Ha poi fondato Zilog e inventato il touchpad. Insomma, non è l’ultimo arrivato che parla di tecnologia. Il suo pivot verso la filosofia della mente, dettagliato in Irriducibile (2022) e Oltre l’invisibile (2024), nasce da una lunga riflessione sui limiti del materialismo per spiegare l’esperienza soggettiva.
Cos’è il QIP (Quantum Information Panpsychism) in 30 Secondi
Il QIP è un’etichetta divulgativa (usata ad esempio dalla Galileo Commission) per la cornice teorica sviluppata da Faggin con il fisico Giacomo Mauro D’Ariano. In sintesi:
- La coscienza è fondamentale: non emerge dalla materia complessa, ma è una proprietà primaria dell’universo.
- I campi quantistici sono “coscienti”: sono i vettori base di questa coscienza, dotati di una rudimentale forma di agency (libero arbitrio).
- Il cervello è un trasduttore: non genera coscienza, ma la riceve, la filtra e la elabora, come una radio sintonizza un’onda.
- L’informazione quantistica è la chiave: il linguaggio per descrivere questo processo è quello della teoria dell’informazione quantistica.
La séità è il termine proposto da Faggin per descrivere un’istanza individuale e unica di coscienza, dotata di memoria e intenzionalità, che emerge da questo campo cosciente di fondo.
Come Funziona (Secondo Faggin): Il Cervello-Radio
Dimenticatevi l’idea che i neuroni, messi insieme, accendano magicamente la luce della consapevolezza. Per Faggin, è un po’ come dire che una radio, per il solo fatto di avere transistor e condensatori, crei la musica. No. La radio la riceve.
In questa visione, il cervello è un ricevitore e trasduttore sofisticatissimo. La sua funzione è decodificare e interpretare la coscienza, che è un campo fondamentale. I qualia (l’esperienza soggettiva del profumo del caffè, del dolore) non sono prodotti dal cervello, ma sono esperiti attraverso di esso. È un cambio di prospettiva cosmico.
Basi Quantistiche: Cosa C’entrano i Teoremi di Non-Clonazione
Uno degli appunti più tecnici che Faggin cita a sostegno della sua teoria è il teorema di non-clonazione quantistica e il limite di Holevo.
- Non-clonazione: afferma che è impossibile creare una copia perfetta di uno stato quantistico sconosciuto.
- Limite di Holevo: pone un tetto massimo alla quantità di informazione classica che può essere estratta da un sistema quantistico.
L’interpretazione di Faggin (esposta in un paper con D’Ariano su arXiv) è che questi teoremi non siano solo limiti tecnici, ma indichino uno “spazio di privacy” ontologico. Dimostrerebbero che c’è un aspetto della realtà (l’esperienza soggettiva, il “qualcosa che si prova”) che sfugge per sua natura alla completa oggettivazione e misurazione. Questo spazio, per lui, è il regno del libero arbitrio e della coscienza fondamentale.
Nota importante: questa è un’interpretazione filosofica di questi teoremi, non una loro diretta e necessaria conseguenza.
Critiche, Limiti e Confronto con Altre Teorie
È fondamentale chiarire che quella di Faggin non è la posizione mainstream nella scienza della coscienza e viene discussa come un’ipotesi speculativa affascinante. Le critiche principali sono:
- Problema della Falsificabilità: Al momento, il QIP manca di predizioni empiriche verificabili che lo distinguano in modo netto da altre teorie (come l’IIT di Tononi o la GNWT). È una cornice filosofica elegante, ma difficile da mettere alla prova in laboratorio.
- Problema della Combinazione: Se ogni campo quantistico è cosciente, come fa un insieme di queste coscienze elementari a formare l’esperienza unitaria e coerente di un essere umano? Questo è un rompicapo per tutte le forme di panpsichismo.
QIP vs IIT (Integrated Information Theory):
- IIT: Quantifica la coscienza (Φ) come integrazione dell’informazione in un sistema fisico. Più un sistema è integrato, più è cosciente. La coscienza emerge.
- QIP: La coscienza è fundamentalmente presente nei campi quantistici. Il cervello integra un’informazione che è già cosciente di per sé.
FAQ: Domande che Faresti a Faggin al Bar
D: Cos’è il QIP in due parole? R: Un’ipotesi che la coscienza sia una proprietà fondamentale dell’universo, legata all’informazione quantistica, e che i campi quantistici siano dotati di una forma base di libero arbitrio.
D: “Séità” è solo un modo complicato per dire “anima”? R: Può assomigliarci, ma Faggin la intende come un concetto più astratto e informazionale: è l’identità unica di un sistema cosciente, la sua prospettiva singolare sul mondo, che ha una base in leggi fisiche (quantistiche).
D: Esistono esperimenti che provano il QIP? R: Non ancora. La teoria è ancora giovane e il suo principale punto di debolezza è proprio la mancanza di un test sperimentale che la confermi in modo inequivocabile rispetto ad altre teorie.
D: Quindi il cervello “riceve” la coscienza? Ma come? R: È la metafora proposta (cervello come trasduttore), ma il “meccanismo” con cui questo avverrebbe è proprio il cuore irrisolto della teoria. È un’ipotesi suggestiva, non un fatto dimostrato.
D: Tutti gli scienziati sono d’accordo con lui? R: Tutt’altro. Il suo è un punto di vista minoritario ma rispettato, che sta alimentando un dibattito necessario per uscire dall’impasse su cosa sia davvero la coscienza.
Disclaimer: Questo articolo presenta le ipotesi personali di Federico Faggin, frutto di una sua rielaborazione originale di fisica quantistica e filosofia della mente. Il tema è ampiamente dibattuto nella comunità scientifica e non esiste una teoria unificata e universalmente accettata sulla natura della coscienza. Le sue teorie sono speculative e non rappresentano il consenso scientifico mainstream.
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